L'opera pop di Gianna Nannini su Pia dè Tolomei piace a Gavorrano

 

Comunicato Stampa  del 12 marzo 2007

 

 

Ricorditi di me che son la Pia:/Siena mi fe’ ; disfecemi Maremma:/salsi colui che ‘nnanellata pria/disposando m’avea con la sua gemma”, inizia così l’opera pop “Pia de’ Tolomei” di Gianna Nannini cui la rockstar senese sta lavorando da dieci anni e che uscirà a dicembre.

Ed a Gavorrano non può che aver fatto piacere la sua esibizione sul palco dell’Ariston, al festival di Sanremo, dove ha  presentato in anteprima due brani bellissimi e suggestivi “Dolente Pia” e “Mura Mura” accompagnata da undici breakdancer francesi, e da David Zard , produttore del celeberrimo musical “Notre Dame de Paris”. Dice la rockstar senese di averla sempre appassionata la figura di questa donna fatta uccidere per gelosia dal marito Nello Pannocchieschi nel Castello di Pietra. E così su di lei, che le entrata nel cuore, per liberare la sua voce prigioniera, la Nannini ha scritto questa opera, utilizzando l’ottava rima attinta dal libretto di Pia Pera. Un lavoro che affonda nella tradizione del bruscello, ma che contemporaneamente si tinge di un linguaggio moderno, con varie contaminazioni, per parlare di libertà a partire proprio dall’esperienza di Pia, prigioniera tra le mura di quel maniero maremmano, nella campagna circostante Gavorrano (che la cantante racconta di aver visitato dieci anni fa).

La Nannini ha “sposato” proprio la versione che a Gavorrano di generazione in generazione si tramanda: non fu la malaria a segnare la fine della sventurata Pia, ma il marito Nello, signore medievale del castello che la fece uccidere perché accecato dalla gelosia nei confronti dell’infido amico Ghino. La vicenda tragica si compie, secondo la tradizione popolare, nel Castello di Pietra quando viene gettata da una finestra del maniero.  La tradizione, in un intreccio affascinante tra verità e leggenda conferma l’episodio indicando come “salto della contessa” il dirupo sottostante ai ruderi del castello, ancor oggi visibili ed oggetto di scavi archeologici. La figura della Pia  ha davvero un potere suggestivo molto grande e da sempre ha saputo ispirare la fantasia di molti artisti , dai musicisti, ai  narratori, ai  poeti, ai teatranti. 

Per ricordare questa vicenda il paese di Gavorrano, con organizzazione a cura della Proloco, quasi a voler celebrare un mito osservandolo nel dipanarsi degli eventi che accaddero, allestisce ogni agosto la rievocazione storica in costumi medievali del Salto della Contessa, che attrae migliaia di spettatori e registra una forte partecipazione emotiva di tutti i gavorranesi. Significativo è anche il “trait d’union” dell’ottava rima (uno dei capisaldi della musica popolare toscana e dell’arte dell’improvvisazione) protagonista a Gavorrano del “Festival all’Improvviso”, con la direzione artistica di David Riondino, che anima le sere d’estate al Teatro delle Rocce.  Ci sono tanti elementi dunque per auspicare un approccio con la Nannini, poiché sarebbe davvero interessante averla ospite in questo territorio: a tale proposito  l’Amministrazione Comunale tenterà con lei  possibili canali di contatto e di collaborazione.

 

Gemma Lonzi – Ufficio Stampa del Comune di Gavorrano