Pia dei Tolomei: una voce prigioniera

 

Articolo di Elena Oselladore

Pubblicato venerdì 4 maggio 2007

Testo tratto dalla rivista online NonSoloCinema anno III n. 15 - © 2007

 

A distanza di circa un anno dall’ultimo album, e ancora sull’onda del ritrovato (e meritatissimo) successo dei singolo “Sei nell’anima”, “Io” e “Grazie”, Gianna Nannini è tornata con un nuovo lavoro “Pia come la canto io”, di cui aveva dato un breve ma entusiasmante assaggio durante il Festival di Sanremo.

L’album è un nuovo passo verso la presentazione dell’opera rock concepita dalla cantante senese sulla figura di Pia dei Tolomei. La rappresentazione dal vivo di questa opera avrà luogo nel 2008, pare però che un’anteprima ci sarà anche quest’anno. L’idea di creare un lavoro su questo personaggio, in realtà, risale a dieci anni fa e la sua gestazione è stata lunga e faticosa, e questo rende “Pia dei Tolomei” ancora più attesa dai fan.

Pia dei Tolomei, secondo quanto si evince dall’incontro di Dante Alighieri con questo spirito ne “La divina commedia”, era una nobildonna che fu prima rinchiusa poi uccisa dal marito. Essa sarebbe stata sposata a Nello dei Pannocchieschi, che possedeva il castello della Pietra in Maremma, dove nel 1297 egli avrebbe assassinato la donna gettandola da una finestra, forse per la scoperta della sua infedeltà, forse per liberarsi di lei desiderando il nuovo matrimonio. Una donna senese, dunque, viene rappresentata da Gianna Nannini, che forse è partita proprio da questa affinità “di patria” per così dire, ma anche una donna prigioniera, oltre che fisicamente anche mentalmente, costretta dalle convenzioni, dai costumi di un’epoca. Attraverso la sua voce incisiva e graffiante Gianna Nannini sembra voler rendere a questa nobildonna la libertà perduta.

Sicuramente non si tratta di un lavoro filologico di ricostruzione della storia di Pia dei Tolomei, e il titolo dell’album “Pia come la canto io” sottolinea la volontà della cantante toscana di dare il suo personale punto di vista su questa donna rendendola attuale. Pia dei Tolomei diventa così simbolo di un femminile troppo spesso costretto a subire repressioni e prevaricazioni, nonostante il progresso che sembra segnare il passo (nel bene e nel male) della nostra epoca.

Le canzoni che compongono l’album spaziano attraverso vari generi (rock, pop, elettronica) e, se da un lato, molte canzoni possono essere ascoltate a prescindere dalla messa in scena dell’opera (“Mura mura”, “Non c’è più sole”, “Settimanima”), dall’altra parte, alcuni brani, invece, risultano più narrative, e servono allo svolgimento del racconto (“Contrasto”, “Testamento”). Il brano che, almeno al primo ascolto, convince un po’ meno, è “Le corna”, musicalmente anomalo e confuso, che non lascia emergere la voce di Gianna Nannini. In “Settimanima” e in “Meravigliati i boschi”, (forse le vere perle di tutto il disco), invece, ritroviamo una voce splendida, che riesce a spiccare il volo tra le note e a regalare autentici brividi di emozione.

Il progetto Pia dei Tolomei è sicuramente impegnativo, ma Gianna Nannini ci crede molto, e si vede da come sta investendo tutta la sua professionalità e le sue qualità artistiche. Solo una donna può interpretare l’animo di un’altra donna. E in questo caso solo Gianna Nannini poteva riuscire a liberare davvero la voce prigioniera di Pia.

www.piadeitolomei.it

www.giannannini.com

tracklist:

1. La Divina Commedia

2. Dolente Pia

3. Mura mura

4. Non c’è più sole

5. Contrasto

6. Le corna

7. La gelosia

8. Dolente Pia (Voce prigioniera)

9. Testamento

10. Settimanima

11. Meravigliati i boschi